Invito a BEdita framework - Christo

Lettera ai colleghi

Caro collega,

 

da qualche anno sviluppiamo BEdita, al contempo un CMS completo e anche un framework per lo sviluppo di nuove applicazioni di gestione e pubblicazione di contenuti. Nel progettare e realizzare BEdita abbiamo consolidato le attività e l’esperienza espressi in oltre dieci anni di lavoro nei settori di tecnologia e comunicazione.

È a questo punto che abbiamo deciso di lanciare una sfida e verificare se esistono le condizioni per una condivisone strategica della piattaforma BEdita con chi svolge il nostro stesso lavoro: se questa condivisone può far crescere il livello qualitativo generale, creare valore e competività, e consentire a tutti noi di confrontarci con mercati più distanti e più vasti.

Ci farebbe piacere poter esaminare assieme a te queste riflessioni e pertanto ti invitiamo a partecipare alla presentazione pubblica di BEdita che si terrà in Biblioteca Salaborsa il prossimo 3 novembre.


6 semplici ragioni che rendono vantaggioso condividere BEdita

1) La qualità del software.
All’aumentare dei soggetti produttivi coinvolti, aumentano il numero di sviluppatori e l'attenzione generale alla qualità del software; una base ampia di collaborazione apporta idee e stimola il confronto, con il risultato che ognuno possa poi offrire il meglio ai propri committenti.

2) La libertà del cliente.
La collaborazione su standard consolidati e la condivisione dei medesimi strumenti danno al cliente maggiori libertà e garanzie sul lungo periodo; ma – più in generale – aumentano le possibilità di interoperabilità dei servizi e il cliente può usare il proprio applicativo e i propri dati con più fornitori.
 
3) La libertà DAL cliente.
È certo un tipo di emancipazione meno ovvia e a cui spesso non si pensa: è una libertà per NOI fornitori, quella di poter cedere il cliente o condividere il suo progetto con altri, perché il cliente stesso non è schiavo del sistema informativo proprietario che gli è stato fornito.

4) La collaborazione e i trasferimenti di know-how tra aziende.
Le applicazioni di gestione dell’informazione diventano via via più complesse: solo attraverso l’uso di un framework comune è possibile realizzare progetti di elevata qualità e ampie dimensioni.  Inoltre, lo scenario collaborativo potrebbe fornire una “rete di aiuto” per tutte quelle situazioni critiche generate da deadline impossibili, carichi improvvisi o nuovi progetti a prima vista smisurati.

5) Il valore del personale e della formazione.
Una piattaforma tecnologica comune e consolidata nel tempo, ci consentirebbe di formare operatori, studenti o fornitori freelance in un'ottica di continuità: il valore del know-how che essi acquisiscono può solo crescere. Anche il personale così formato trae vantaggio dal moltiplicarsi delle opportunità di collaborazione sul territorio.
 
6) La competitività nazionale e internazionale, il valore di 'fare sistema'.
Un uso ragionato degli standard nella piattaforma comune può fornire il supporto a quelle logiche consortili oppure di associazione temporanea di impresa e/o scopo necessari a  “fare gruppo” in tutte le situazioni in cui la dimensione del soggetto proponente e la base del personale a disposizione è discriminante. Ne sono un esempio le gare e i bandi per la realizzazione di applicativi per la pubblica amministrazione, a cui possono partecipare di fatto solo le grosse multinazionali del software.


 

Alcune obiezioni:

1) OK, è una buona idea, ma io ho già un CMS, perché non facciamo la stessa cosa con il mio?
Purtroppo fino a ora nessun altro soggetto produttivo su questo territorio ha mai presentato a noi o altri un progetto di condivisione con gli obiettivi elencati, oppure richiesto anche un semplice incontro per fare sistema. Sarebbe certo stato interessante per noi ricevere avere un framework “open source” pronto per essere utilizzato in produzione, nel quale la maggior parte del lavoro fosse già stata fatta.

Ora abbiamo noi l’occasione di farlo con i nostri strumenti:
tanto più che, ad oggi, non conosciamo un altro framework o un CMS con tutte le funzionalità che BEdita già fornisce out-of-the-box.

 

2) OK. Ma perché sviluppare un progetto nuovo e non usare tutti quanti un CMS aperto tra quelli già famosi, cose tipo WordPress, Joomla, Drupal, ecc…?
Può forse apparire un’affermazione audace, ma a nostro parere le potenzialità di BEdita nel costruire progetti complessi 'su misura' sono maggiori. Non possiamo qui dilungarci in dettagli tecnici: avremo modo di presentare a tutti come l’architettura a oggetti di BEdita sia sufficientemente astratta per gestire qualsiasi tipo di contenuto, qualunque sia il sistema di relazioni che tra i contenuti intercorre e comunque si li vogliano organizzare.

 

3) Ma noi *vogliamo* legare il cliente, non liberarlo!
Il mercato tecnologico, in continua veloce evoluzione ha dimostrato più volte come questa logica possa portare benefici solo sul breve periodo, mentre si è costretti a soventi mediazioni sul piano della qualità. In queste situazioni il parossismo qualitativo e quantitativo esibito dal mercato nei modelli di confronto conduce brevemente alla disaffezione del cliente.

 


Martedì 3 novembre 2009 ore 15.00
Auditorium Enzo Biagi
Biblioteca Salaborsa
Piazza del Nettuno Bologna

www.bedita.com
www.chialab.it
www.channelweb.it
www.bibliotecasalaborsa.it